Specchio primo di musica nel quale si vede chiaro non sol' il vero,facile e breve modo d'imparar di cantare di canto figurato e fermo; ma vi si vedon'anco dichiarate con bellissim'ordine tutte le principali materie che ivi si trattano sciolte le maggiori difficoltà, che all'incipienti, proficienti e perfetti in essa occorrono, e scoperti nuovi segreti nella medesima circa il cantare, comporre e sonar di tasti, nascosti. Necessario d'haversi sempre da' predetti non sol in camera per conservarlo; ma appresso di se per rimirarlo, intenderlo, e pratticarlo. Composto dal M. R. P. F. Silverio Picerli rietino theologo dell'ordine de' Minori osservanti riformati
- Natura dell'opera: trattato musicale di autore italianoTipologia: testo a stampa; Napoli : Ottavio Beltrano, 1630
- Localizzazione presa in esame: Bologna, Museo internazionale e Biblioteca della musica (I Bc)
Il trattato presenta una dedica all'Arcivescovo di Napoli Cardinal Boncompagno riconosciuto «Padrone colendissimo». 25 febbraio 1630
p. 7 avvertimento «A benegni lettori» in cui si descrive sommariamente il contenuto del trattato e si annuncia la pubblicazione di successivi due «Specchi di musica».
Il trattato è ricco di tavole ed esempi.
p. 82: «Tavola dei capitoli»
«Tavola delle cose più notabili»
«Tavola delli Autori, de quali l'Autor del libro s'è servito in questa, e altre opere» [segue elenco di 16 teorici e di un trattato, così come inserito in Dediche/Apparati]
p. 42 viene citata un'operetta" senza titolo e senza il nome dell'autore di cui Picerli cita solo il motto iniziale: «com'ha fatto un'amico [sic] mio in una sua operetta co'l motto sopra, Pro capricciosis, et nemo, nisi Theoricus, dov'ha posto quasi tutti i suddetti segni: dalla cognitione de' quali
si può venire in cognitione d'ogn'altro, simil'ad essi.»