Instruzioni per intendere il contrapunto et il modo ancora di saper sonare con tutte le regole nella tastatura il basso continuo
- Natura dell'opera: trattato musicale di autore italianoTipologia: manoscritto; tra il 1740 e il 1760
- Localizzazione presa in esame: Bologna, Museo internazionale e Biblioteca della musica (I Bc) P.139/4
Trattato ms. di cc. 22 numerate da c. 9 a 30, in forma di dialogo tra Maestro e Scolare. Gli argomenti sono illustrati da esempi musicali su pentagramma o su partitura di due o tre righi nel caso di esempi per il contrappunto a tre.
cc. 9r-13v : trattazione dei vari intervalli, prima i consonanti divisi in perfetti e imperfetti, minori e maggiori, naturali ed artificiali, poi i dissonanti
c. 14r.: uso degli intervalli consonanti e dissonanti. Uso della terza minore (c.14v). Uso della quarta maggiore (c.15r). Uso della settima (15v).
c.16r: cadenze minori e maggiori
c.17r: modo di accompagnare la scala per ascendere e per discendere.
c.17v: non più in forma dialogica. «Regole da adoperarsi intorno al Contrapunto di nota, contra nota overo diminuito». Si danno le definizioni e si elencano le prime regole. Tra i precetti generali, a cc. 18v-19r, «Bisogna fare che la composizione non solo sia composta di consonanze ma ancora di molte dissonanze con debiti modi accomodate come si insegnerà, il che s'intende de i contrapunti composti e semplici. Che le parti della cantilena cantino bene acciò agevolmente si possino cantare che lostile, le
modulazioni, et il concetto sia variato, et che la composizione o cantilena non continui molto, o nel grave, o tuono come più
avanti si dimostrerà. Che l'armonia che in essa composizione si trova sia talmente accomodata con le parole che nelle materie
allegre non sia lamentevole, o nelle lamentevole allegre»
c. 20r: definizione dell'unisono «est ratio numerior in accuto, et grave», per dimostrare che l'unisono non è consonanza ma
«principio di consonanza», «et perciò essendo la consonanza misura di suono accuto, et grave ridotto alla concordanza, et
non ritrovandosi nell'Unisono in un medesimo tempo et acuto et grave, con ragione si può dire che non sia consonanza»
cc. 20r-21r: «Delle cadenze d'unisono perfette, cadenza della diapente, cadenza dell'ottava detta da Greci Diapason».
cc. 21r-22r: «Modo di fare 2 o 3 dissonanze una dietro l'altra»
c. 22v: «dodici tuoni con le loro cadenze finali»: esempi musicali degli accordi sui 12 toni
cc. 22v-25r: «De Tempi»
c. 24r. prospetto di longhe e brevi perfette o imperfette, semibrevi alterate
cc.25r-v: «Modo di far un contrapunto il quale si possi modulare con ottava bassa»
c.25v: «Modo delle consonanze, che si devono fare componendo a 3 voci»
c.26r: «Modo delle consonanze che si devono fare componendo a 4 voci»
cc. 26r-v: «Modo delle consonanze che si devono fare componendo a 5 voci». Si conclude con «Il fine»
cc.26v-29r: «Ristretto o Compendio per sapere conoscere li accidenti che nascono volendo suonare qual si voglia sorta di
composizione della Tastatura»
Seguono regole, con relativo esempio musicale, per realizzare il basso continuo a seconda dell'andamento del basso.
cc. 29v-30r: «Esempio per suonare tutte le chiavi possibili sul Basso»
Gaspari, pp.166, 281.