L'armonico pratico al cimbalo. Regole, osservazioni ed avvertimenti per ben suonare il basso, e accompagnare sopra il cimbalo, spinetta,ed organo di Francesco Gasperini lucchese fu maestro di coro del pio Ospedale della Pietà in Venezia ed Accademico Filarmonico

Resto di titolo: «[...] . Dedicato all'Illustrissimo ed Eccellentissimo Sig. Girolamo Ascanio Giustiniani nobile veneto».

p. 69: Dopo aver decantato il virtuosismo violinistico di Corelli - etichettato come «vero Orfeo dei nostri tempi» -   l'autore sottolinea l'efficacia dei bassi delle sue composizioni, per esercitarsi nell'acquisizione di un'ottima pratica di accompagnamento. «Chi però prenderà ad esercitarsi sopra i bassi delle di lui Composizioni, ne caverà un notabil profitto, e prenderà ottima pratica in ogni sorte di accompagnamento»

p. 88: L'autore fa riferimento alle canoniche prescrizioni - che vogliono evitare quinte e ottave consecutive nell'accompagnamento presumibilmente organistico - lette in una lettera del Ruettino [Rovettino (Ruettino; pseud. di Giovanni
Battista Volpe) organista e compositore ital. (?Venezia, ca. 1620 - ivi, fine 1691), allievo dello zio Giovanni Rovetta e di Francesco Cavalli]. Distingue inoltre l'accompagnamento organistico che dovrebbe far uso di ripieni da quello impiegato nei «Concertini a solo o due Voci [che] è molto meglio con le sole pure Consonanze necessarie, senza raddoppiamenti, e come se si sonassero le quattro parti, il che fatto con aggiustatezza, sarà il più pulito, e regolato modo, che si possa fare; figurandosi che l'accompagnare è un comporre all'improvviso».

p. 88: L'autore addita in Bernardo Pasquini uno tra i più gloriosi ed esemplari compositori nell'arte dell'accompagnare («e con questo modo così pieno avrà sentita dal suo Cimbalo una perfezione di Armonia maravigliosa»). Ad attestarne la grandezza sta la stima che di lui avevano molti principi tra i quali Leopoldo I, che inviava i suoi virtuosi a studiare alla sua scuola.   

p. 109: L'autore cita se stesso, menzionando le proprie cantate, ma senza nominarsi [«Come si può osservare nel principio delle mie Cantate da Camera»]. La cantata fa parte della silloge Cantate da camera a voce sola per soprano e basso continuo op. 1, Roma, 1695, in Archivium Musicum: La cantata barocca, XIX, (Firenze, 1984), Cfr. Grove of Music and Musicians, Second Edition, 2001, vol. 9, p. 558. L'ESEMPIO MUSICALE si riferisce al ballo della cantata citata.

p. 110: L'autore, probabilmente facendo riferimento all'esempio musicale del ballo della sua cantata («A battaglia o miei pensieri»), dice: «Molti e varj di questi motivi potrai osservare nelle cantate di molti Virtuosi Professori; ma particolarmente in quelle del Sig. Giovanni Bononcini Degnissimo Virtuoso di Sua Maestà Cesarea».

p. 118: Scorrendo l'edizione Venezia, Antonio Bortoli, 1708 [I Fm 1.LL IV. 61], si può notare come in appendice tra le pubblicazioni dell'editore figuri anche il Musico Testore di Zaccaria Tevo. Non è da escludere che, per una concertata
azione pubblicitaria tra autore ed editore, Gasparini citi qui anche il titolo del trattato e non solo il teorico, come fa per Zarlino.

FACSIMILE Ediz. del 1708, MMMLF, ser. 2, no. 14. New York, Broude Brothers, [1967]. [Cfr. David Damschroder, David Russel Williams, 'Music Theory from Zarlino to Schenker', Stuyvesant, NY, Pendragon Press, 1990, pp. 100-101].

RISM, vol. I, p. 350: RISTAMPE: Bologna, Fratelli Silvani, 1713, pp. 100; Venezia, Antonio Bortoli, 1715, pp. 86; Bologna, Giuseppe Antonio Silvani, 1722, pp. 88; Venezia, Antonio Bortoli, 1729; 1745; 1764; Venezia, Sebastiano Balla, 1802. Le ultime due in I Bc.